Il Mondo
Raccolta Annate de "Il Mondo" , Biblioteca Nazionale di Roma
Indice degli Articoli pubblicati su "Il Mondo"
Fondo Mario Pannunzio Archivio storico della Camera dei Deputati. La vedova di Pannunzio lo aveva destinato al Centro "Pannunzio"
Archivio fotografico de "Il Mondo" Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Cos'è stato "Il Mondo" di Pannunzio

"Il Mondo" è stato un settimanale di politica e cultura pubblicato a Roma negli anni 1949-66. Fondatore e direttore ne fu Mario Pannunzio che gli conferì una costante linea di impegno civile e di totale indipendenza rispetto al potere politico ed economico. Redattore capo fu Ennio Flaiano.
"Il Mondo" nacque dall'incontro della cultura crociana con quella salveminiana ed einaudiana ed ebbe tra i suoi collaboratori più importanti Ernesto Rossi, Carlo Antoni, Vittorio De Caprariis, Nicolò Carandini, Luigi Salvatorelli, Ugo La Malfa, Arturo Carlo Jemolo, Giovanni Spadolini, Aldo Garosci, Vittorio Gorresio.

L'obiettivo che il giornale cercò di realizzare fu quello di una terza forza liberale, democratica e laica, capace di inserirsi come alternativa ai due grandi blocchi, nati in Italia dalle elezioni del 1948, quello marxista e quello democristiano.
A partire dal 1955 Pannunzio organizzò i "Convegni del Mondo" come risposta laica all'arretratezza settaria dei marxisti e alla crisi del centrismo in Italia. Essi affrontarono temi come la lotta ai monopoli, i problemi della scuola, dell'energia elettrica e del nucleare, dei rapporti tra Stato e Chiesa, dell'economia e della borsa, dell'unificazione europea.

"Il Mondo" ebbe notevole importanza soprattutto sul piano culturale, in quanto fu la prima grande rivista di cultura stampata in rotocalco, rivolta quindi ad un pubblico notevolmente più ampio di quello tradizionale.
Oltre a Croce, Salvemini ed Einaudi, collaborarono a "Il Mondo" scrittori come Mann ed Orwell, Moravia e Brancati, Soldati e Flaiano, Tobino e Comisso.

Sul versante non marxista e laico della cultura italiana "Il Mondo" rappresentò l'unica voce importante estranea agli schematismi politici e culturali allora predominanti.
Fu accusato di essere élitario, espressione di un'aristocrazia intellettuale refrattaria alle grandi masse.
E' tuttavia certo che "Il Mondo" esercitò un'influenza di gran lunga superiore alla sua tiratura.

Edito inizialmente da Gianni Mazzocchi, ebbe negli ultimi dieci anni di vita come editori l'industriale Arrigo Olivetti e l'ambasciatore Nicolò Carandini che parteciparono direttamente alla vicenda politica del giornale.
Pannunzio non fu solo il direttore, ma il vero ispiratore del settimanale che curava con attenzione artigianale in tutti i suoi aspetti: leggeva ogni articolo, faceva i titoli e le didascalie, sceglieva le fotografie, impaginava personalmente.
Soprattutto suggeriva i temi da trattare ai molti collaboratori, in quanto egli non firmò mai nessun articolo anticipando il ruolo del moderno direttore di giornale.
Sotto il profilo grafico il giornale si presentava con una eleganza tutta longanesiana, ma c'erano anche un rigore ed uno stile che superavano il giornalismo di Longanesi, di cui pure Pannunzio aveva subito il fascino.

Sono anche da ricordare le graffianti vignette di Mino Maccari e di Amerigo Bartoli e le fotografie che, insieme ad alcune vivaci rubriche, costituiscono un animato ritratto dell'Italia di quel periodo.
p.f.q.