Convegno 'Laicità e Spiritualità a Roma

Fotografie del convegno tenuto a Roma all'Archivio Storico della Presidenza della Repubblica a Palazzo Sant'Andrea al Quirinale. In collaborazione con il 'cortile dei Gentili http://www.cortiledeigentili.com/

L’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica ha ospitato il convegno, promosso dal Centro “Pannunzio” e dal “Cortile dei Gentili”, sul tema “Laicità e Spiritualità”.

A introdurre l’evento SE il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che in apertura ha sottolineato: “Oggi il ‘Cortile’ si svolge in un ambiente particolarmente suggestivo e significativo perché è stato voluto da un istituto laico, il Centro "Pannunzio", aperto e sensibile al dialogo sino a costituire una ‘simpatia’, seppure nella diversità”.

Secondo il Direttore del Centro Pannunzio, Pier Franco Quaglieni, occorre soffermarsi sulla distinzione tra laicità e laicismo: “Non esistono distinzioni nel Dizionario filosofico di Nicola Abbagnano. Il laicismo, secondo alcuni, implica una visione immanentistica della vita e una cultura che si fondi esclusivamente su una visione storico-scientifica dell’uomo. Esso diventa di fatto un surrogato dell’ateismo, inteso come professione di fede in una concezione del mondo opposta a quella imperniata sull’esistenza di Dio, che implica una sostanziale condanna della religione come forma di superstizione irrazionale e oscurantista. Una laicità liberale comporta atteggiamenti liberali capaci di aprirsi agli altri perché solo attraverso il confronto le idee progrediscono. Il ‘Cortile dei Gentili’ nasce con questa missione: instaurare un dialogo anche con chi non lo vuole. Questa è laicità suprema”.

A moderare la conversazione Giuliano Amato, Presidente della Consulta Scientifica del “Cortile dei Gentili”, il quale ha posto l’accento sulla necessità di trovare un terreno comune che vada oltre il consumismo e l’individualismo arginato da valori condivisi e orientati alla cura della “casa comune”: “Tutti, credenti e non credenti, devono condividere tale azione, da intendersi, però, non solo in senso ecologico, ma anche come cura di valori, comuni e condivisi, su cui una comunità si fonda”.